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trasferirsi alle canarie

Trasferirsi alle Canarie: mollo tutto e apro 1 chiosco a Tenerife!

Quando si parla di trasferirsi alle Canarie me lo chiedono spesso, sai?
E quasi sempre con un tono un po’ sarcastico e un ghigno ironico quasi conoscessero giá la risposta, m
a effettivamente… Che fine hanno fatto tutti quelli che hanno detto:

Mollo tutto e vado ad aprire un chiosco a Tenerife!

Oggi vi volevo raccontare 2 storie, ma poi alla fine saranno 3 e se arriverete fino in fondo… capirete perché! 😉

 

trasferirsi alle canarie

 

Trasferirsi alle Canarie – Una storia vera…

Ero arrivata a Tenerife da pochi mesi e passeggiavo sul lungomare di Las Veronicas andando verso la Troya (che é una zona di Tenerife, non una signora dai facili costumi…) e vedo in un piccolo terrazzato di fronte al mare, seminascosto da palme e bouganville, una bancherella di bigiotteria.

Davvero niente di che: due cavalletti con sopra un asse di legno ricoperta con un telo di seta rossa e non più di 20–25 pezzi di bigiotteria molto originali ed eleganti. Mi avvicino pensando di comprarmi qualcosina per farmi un regalino…

Erano i primi tempi del mio personalissimo “tarsferirsi alle Canarie“, momenti un po’ particolari in cui ogni tanto senti il bisogno di farti una coccola, ma vedo subito che i prezzi sono un po’ alti, quantomeno per il mio budget di allora!

Così comincio a trattare con la proprietaria, scopro che è un’italiana di Milano e cominciamo a fare delle chiacchiere (va beh… sapete come siamo noi donne!) e piano piano nasce anche una certa simpatia tanto che, a un certo punto, lei comincia a raccogliere tutto (non avevo ancora comprato niente!) e mi invita a un caffè.

Ci sediamo a dei tavolini fronte mare e con davanti due banalissimi “zumos de piña”, cominciamo a parlare e scopro che ha 52 anni, che è un’avvocatessa, che a Milano aveva 2 studi e viveva in un super attico (di cui mi ha fatto vedere le foto solo recentemente) e che un bel giorno… si è svegliata, si è affacciata alla finestra, ha guardato le gocce di pioggia che scorrevano sul vetro…. e ha sospirato.

Poi si è infilata un paio di jeans e un maglioncino invece del solito taller, è andata nel suo studio, ha fatto una telefonata accettando una proposta di acquisizione da parte di un’altro studio, ha avvisato il personale che lei chiudeva con quella sua vita e dopo pochi mesi aveva venduto tutto ed era riuscita a trasferirsi alle Canarie, esattamente a Tenerife.

Lavora solo la mattina (se ne ha voglia), il pomeriggio realizza un paio di creazioni e passa il tempo leggendo, passeggiando e godendosi le tantissime amicizie che si è creata.

Guadagna 1000-1200 euro al mese, ha una clientela molto selezionata, ma ovviamente non lo fa per quello, perché non era venuta qui per trovare un lavoro, ma per ritrovare se stessa!

 

trasferirsi alle canarie

 

Trasferirsi alle Canarie – Un’altra storia…

La seconda storia invece, è di un ragazzo di circa 36 anni oggi, che dopo aver lavorato come panettiere e pasticcere da quando aveva 14 anni ed essere arrivato a uno stipendio invidiabile, riceve la proposta dal suo titolare (senza figli) di diventare suo socio… e senza dover pagare niente!

L’occasione di una vita penserai tu e invece… lui si proietta nel futuro, si rivede nel suo titolare a lavorare 14 ore al giorno e decide di licenziarsi e di venire a vivere a Tenerife.

Ha affittato un piccolissimo laboratorio e produce solo pani saporiti (alla zucca, alle fragole, alla frutta, alla salsiccia e via dicendo) e biscotti speciali…. che in realtà dovrebbero inserirli nella lista delle “sostanze proibite” perchè per me sono un’autentica droga! 😉

Fa solo qualche mercatino qua e la e fai fatica a trovarlo perchè comincia alle 8 e alle 10 ha già finito tutta la produzione, con la gente che, in coda davanti al suo banchetto, si litiga l’ultimo filoncino o qualche biscotto.

Ristoranti, alberghi, bar e persino alcuni supermercati, gli hanno fatto ponti d’oro per avere i suoi prodotti, ma lui… dice che guadagna molto più di quello che gli servirebbe, che il suo conto in banca gode di ottima salute e che non gli servono più soldi perchè ha tutto quello che gli serve: tempo per vivere e per se stesso.

Anche questo è trasferirsi alle Canarie!

 

trasferirsi alle canarie

 

Trasferirsi alle Canarie – Ma che fine hanno fatto??

Io non so che fine hanno fatto TUTTI quelli che hanno mollato tutto per aprire un chiosco a Tenerife, ma so cosa hanno fatto queste due persone di cui sono amica e della cui conoscenza sono estremamente orgogliosa!

Ora, se il mondo fosse normale potrei fermarmi qui perché… perché personalmente ho la casa piena di autobiografie di persone di successo: le trovo stimolanti, coinvolgenti e mi hanno sempre insegnato a paragonarmi ai migliori, mai a consolarmi guardando le vite dei peggiori.

Tuttavia molta gente é strana, vuole “pane et circenses”, ama il sangue e gli insuccessi e allora… vi racconto anche un caso eclatante… e dico eclatante perché parla di una persona che, come avrebbe detto mio padre, era tanto stupida che se avessero fatte le olimpiadi degli imbecilli sarebbe arrivata seconda, perché era troppo stupida anche per vincerle!

 

trasferirsi alle canarie

 

Trasferirsi alle Canarie – Tutto alla rovescia…

Un giorno conosciamo questo Italiano appena arrivato qui senza avere già una casa contrattata, senza sapere niente dell’isola o parlare un po’ di Spagnolo, con un capitale interessante a disposizione e che stava già comprando un ristorante (a poche decine di metri dal nostro ufficio) con una grande e bella terrazza esterna, ma DA SOLO, senza l’aiuto di un professionista perchè… lui era Italiano e non lo fregava nessuno! 😉

Leggiamo immediatamente sopra la sua testa l’insegna al neon a caratteri cubitali “Fallimento annunciato” e il mio socio gli offre un piccolo aiuto gratuito per controllare il contratto… Ci farà sapere…

A distanza di pochi giorni viene ad annunciarci tronfio che ha firmato l’acquisto e che ha già ordinato insegna e tavoli nuovi e di non preoccuparci perchè ha messo bene in chiaro che è meglio non fregarlo perchè… lui è italiano!

Arriva la polizia a dare un’occhiata: la licenza non copre la preparazione di alimenti, la terrazza è per la maggior parte abusiva, le attrezzature della cucina non sono a norma e nemmeno gli impianti elettrici.

Niente multa, ma sospensione dell’apertura fino a che non abbia sistemato tutto.

Gli consigliamo di rivolgersi subito ad un avvocato, ma lui chiama immediatamente le imprese di ristrutturazione e ci dice che questi lavori li farà pagare all’ex proprietario perchè… lui è Italiano e 4 canari burini non pensino di poterlo fregare!

Gli consigliamo anche di lasciar perdere la pubblicità e di attuare 3–4 strategie di marketing a costo zero e di grande impatto, ma lui compra pagine intere sui giornali dove spicca il suo faccione e pubblicizza a grandi lettere che… Indovinate?
Ma certo… che lui è Italiano!

Ah, ovviamente stampa anche 100.000 volantini: nessuno gli aveva detto che qui a Tenerife non si possono distribuire per le strade o mettere sui vetri delle macchine.
Prima multa.

A pochi giorni dall’inaugurazione ci mostra il menù ed immediatamente gli facciamo notare che sarebbe stato meglio rimandare l’apertura, perchè i piatti e i prezzi magari potevano andare bene a Las Americas, ma non nel nostro paesino!

Gli consigliamo prezzi medi e opzioni gastronomiche e lui… due giorni dopo apre senza cambiare niente perchè “la cucina Italiana è la migliore al mondo e se la gente la vuole deve pagare!”

 

trasferirsi alle canarie

 

Risultato

DOPO I PRIMI DUE MESI
Con il ristorante semi vuoto, fornitori di merci e servizi perennemente alla sua porta a chiedere i saldi delle forniture, litigate telefoniche di dimensioni cosmiche con minacce di morte e nel frattempo lo sfrattano dall’appartamento affittato a un prezzo stratosferico e lui con la moglie e la bambina di 7 anni si trasferiscono a dormire la notte nel ristorante.

DOPO ALTRI DUE MESI
La moglie lo abbandona e torna in Italia con la bambina… che non avevano neanche potuto iscrivere a scuola perchè gli mancava tutta una serie di documenti richiesti… eh beh!!!

PASSANO ALTRI DUE MESI
…e la polizia gli chiude il locale perchè i lavori non erano a norma, le licenze non erano state aggiornate e la terrazza mai bonificata.

Altre telefonate furiose all’amico (conosciuto in un bar) che gli aveva chiesto 5000 euro per sistemargli le pratiche e che ovviamente era sparito coi soldi senza fare niente.

Alla fine torna in Italia, lasciando qui debiti e problemi (il locale è tutt’ora chiuso e mai più rivenduto) e un’altra storia di “fracasso economico” del solito italiano!

 

trasferirsi alle canarie

 

Qui termina anche la terza storia, con la quale spero di aver fatto contenti anche tutti quelli che volevano il loro “sorso di sangue” e che capisco perché in fondo: che gusto c’é a parlare delle centinaia di esperienze di successo di tanti connazionali?
In fondo sono storie che non interessano a nessuno! 😉

Se ho soddisfatto la tua curiositá su che fine abbiano fatto quelli che hanno mollato tutto e sono venuti a vivere qui, non dimenticare di iscriverti al nostro canale YouTube o di mettere il “Mi Piace” alla nostra pagina Facebook per aiutarci a far crescere questa bella community.!

Sei invece hai altre domande sul trasferirsi alle Canarie, puoi sempre contattare Casa Ahora inviando una email a casaahoratenerife@gmail.com

A presto!

 

 

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